UNA MUSICA PER GLI OCCHI. Musica e paesaggio nella Germania tra Sette e Ottocento (PDF)
Nella Germania a cavallo del XVIII e XIX secolo la diffusione delle teorie del sublime e quella del giardino all’inglese, oltre ad una nuova sensibilità resa possibile dalla diffusione di svariate opere letterarie e filosofiche dovute ad alcuni nuovi movimenti, determinò un grande interesse per la natura e per il paesaggio, interesse che non mancò di influire in tutti i settori della produzione artistica: dalla poesia paesaggistica alla pittura di paesaggio, dal romanzo all’architettura e alla musica. L’attenzione prestata ai vari fenomeni naturali venne sempre più legata alla fruizione artistica, tanto che determinate forme di paesaggio non mancarono di suggerire parallelismi con le altre arti: le albe rugiadose, i crepuscoli, le varietà di fogliame delle foreste, le cascate e i corsi d’acqua vennero sempre più percepiti come forme artistiche della natura al punto da essere fruiti come pittura, come architettura e come musica, una “musica degli occhi”, come venne scritto nel romanzo Allwill di Jacobi, un’espressione poi ripresa in altre opere narrative di altri autori e nella stessa trattatistica pittorica, musicale, filosofica. Inoltre tali riflessioni suggerirono motivi di matrice spiritualistica, influendo in modo determinante anche sulla produzione musicale, specialmente quella liederistica, ove testo e musica risultano strettamente legati anche sulla base delle più svariate tematiche, con particolare riguardo per quelle paesaggistiche. Per questo divenne sempre più impellente il bisogno di unire tutte le arti (architettura compresa, dato che era vista come una “musica irrigidita”) allo scopo di realizzare concretamente ciò che appariva un’utopia: in questo contesto la fiaba fu uno dei primi esempi di questa concezione artistica totalizzante. In ambito musicale furono gli esponenti del primo romanticismo, Schubert, Felix e Fanny Mendelssohn, Schumann a realizzare nelle loro opere liederistiche una sintesi artistica nella quale la natura e il paesaggio diventavano l’espressione più diretta della loro interiorità, dei loro slanci, dei loro drammi personali.
INDICE SOMMARIO
Introduzione
Prima Parte
Una musica per gli occhi
Capitolo Primo
- Una moltitudine di incanti. Preludio inglese
- Da paese di sogno a luogo delle Muse: l'esperienza musicale del paesaggio in Germania tra Pietismo, Empfindsamkeit e Klassik.
- La più bella composizione: il giardino di Johann Friedrich Reichardt a Giebichenstein.
- L'arpa eolia della creazione: musica e paesaggio tra sogno e poesia nell'opera narrativa di Jean Paul
Capitolo Secondo
- Un “simultaneo concerto di armonie”: Musica, paesaggio e architettura nel primo Romanticismo tedesco (1795-1825)
- Ancipazioni, presupposti, percorsi
- La fiaba tra arabesco e opera d'arte totale
- Esperienze pittoriche e suggestioni architettoniche
Seconda Parte
Il paesaggio nell'esperienza liederistica
Capitolo Primo
- “Helige Nacht”: Il Lied schubertiano tra suggestioni paesaggistiche e tensioni spirituali
Capitolo Secondo
- Eichendorff e Lenau tra Felix e Fanny Mendelssohn e Robert Schumann
- Felix e Fanny Mendelssohn
- Robert Schumann
- Epilogo
NOVITA2018
BOLZAN2020 M2018
AGO2018
Leggi un estratto
Autore: Claudio Bolzan
Caratteristiche | |
Anno di pubblicazione | 2021 |
Collana | Autonomo |
Dati tecnici | pagine VI+170 - f.to cm. 15x21 |
Tipo | Ebook |
UNA MUSICA PER GLI OCCHI. Musica e paesaggio nella Germania tra Sette e Ottocento (PDF)
- Autore: Bolzan Claudio
- Codice: 978-88-6540-305-1
- Disponibilità: Disponibile
-
21,00€